Il presidente siriano ha finalmente deciso di aprire il passaggio tra Siria e Turchia per far pervenire aiuti per le vittime del terremoto.
Continuano le operazioni di ricerca al confine tra Siria e Turchia, dove nei giorni scorsi un violento terremoto ha causato migliaia di vittime. La violenza del disastro naturale è stata tale che anche alcune squadre dei vigili del fuoco italiane si sono recate nella zona per mettersi alla ricerca di eventuali superstiti.
La liberazione del passaggio
In una situazione già drammatica e complicata, si aggiungono anche le difficoltà causate dalle intemperie e dal maltempo. In questa situazione, il presidente siriano Bashar al-Assad ha deciso di aprire due nuovi valichi di frontiera tra Siria e Turchia. Si tratta della zona nord ovest del Paese controllata da bande di ribelli.
La decisione è stata inevitabile in quanto è necessario liberare il passaggio per gli aiuti destinati alle vittime del terremoto. La situazione al confine è piuttosto delicata, a causa dello sconfinamento della guerra civile siriana in Turchia. In questo senso la redazione satirica Charlie Hebdo aveva anche disegnato una vignetta, che raffigurava un edificio distrutto dal terremoto, accompagnata dalla frase ironica: “Non servono nemmeno i carri armati”.
E proprio a causa di queste tensioni, il presidente siriano in un primo momento si era rifiutato di aprire il passaggio al confine ma la situazione è talmente drammatica che per salvare i cittadini sono necessari aiuti anche dall’esterno.
per il passaggio degli aiuti di cui hanno urgente bisogno le milioni di vittime del terremoto. Il bilancio delle vittime continua ogni giorno a salire vertiginosamente: a distanza di una settimana dal disastro si contano oltre 28mila vittime tra Siria e Turchia. Adesso, il numero di sopravvissuti ritrovati durante le ricerche inizia ad azzerarsi. Secondo i soccorritori la fase di salvataggio potrebbe essere in conclusione, a causa dell’elevato numero di giorni trascorsi dal momento del disastro.